1 MAGGIO

Mag. 01 2013

La festa del 1 maggio è conseguenza delle battaglie dei lavoratori che rivendicavano un più equo trattamento sul posto di lavoro. Oggi nessuno si sognerebbe di imporre ai dipendenti di lavorare più di otto ore al giorno. Eppure, inizialmente, la festa del 1 maggio era proprio questo che doveva significare, la vittoria sull'rario di lavoro, limitato alle otto, come limite massimo. Successivamente, sotto la stessa data del 1 maggio sono state condotti anche altrti eventi, sempre legati al mondo del lavoro. Il tema del lavoro assume sempre più rileivo, soprattutto nel periodo storico attuale, con la crisi che sembra non avere mai fine, che incide direttamente sulla disoccupazione.

Ho ricordato oggi, alla cerimonia di consegna delle stelle al merito tenutasi al Commissariato del Governo, come anche la globalizzazzione rapprersenti un grosso pericolo per il mantenimento dei nostri standard. Le aziende trovano più conveniente spostarsi verso i paesi cd emergenti, principalmente India, Cina e Brasile, ma ve ne sono altri, in cui il csto del lacvoro è notevolmente inferiore al nostro.

I motivi di tale minore "costo" per le aziende è semplice: in quei paesi i lacvoratori non godono dei giusti diritti che invece in Italia, ma anche in Europa, sono loro correttamente riconosciuti.

Ho ausoicato quindi che le Istituzioni di qualsisi livello, possano in qualche maniera incidere sul riconoscimento dei diritti dei lavoratori anche in quei paesi, consentendo così alle nostre aziende di restare nel nostro paese, mantenendo quindi l'occupazione che ci spetta.