Caccia aperta a 11 miliardi per IVA, IMU, Tares e Ticket

Giu. 22 2013

Tratto da "Il Sole 24Ore" del 22 giugno 2013

"L'analisi di Marco Rogari"

La corta "coperta delle coperture". È quella con cui sono alle prese il ministero dell'Economia e tutto il Governo per dare una soluzione ai quattro dossier strategici che sono sul tavolo di Palazzo Chigi fin dal momento dell'insediamento dell'esecutivo: Iva, Imu, Tares e l'aumento dei ticket sanitari in calendario a inizio 2014. Quattro nodi su cui si sta giocando una partita da 11 miliardi nel caso in cui venissero soddisfatte tutte le richieste della maggioranza. Che potrebbero scendere a 7-8 miliardi nell'eventualità di interventi selettivi. Il tutto senza considerare i fondi necessari per alimentare il pacchetto occupazione che sarà varato mercoledì dal Consiglio dei ministri e quelli da destinare in autunno all'ulteriore rifinanziamento degli ammortizzatori sociali.
Una sorta di caccia aperta, dunque, a risorse da trovare nelle pieghe del bilancio e da pescare dal cosiddetto "tesoretto spread" che, con l'uscita dalla procedura Ue per deficit eccessivo, potrebbe essere disponibile a fine anno grazie alla minor spesa per interessi sostenuta rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. Il primo scoglio è quello dell'Iva su cui il governo si dovrà pronunciare definitivamente mercoledì. Due le ipotesi sul tavolo: rinvio di 3 mesi o di 6 mesi, accompagnato da un intervento strutturale da adottare in autunno con la legge di stabilità, come chiedono a gran voce Pdl e Pd; nessuno stop all'aumento previsto per il prossimo 1° luglio come non sembra ancora escludere del tutto il ministro Fabrizio Saccomanni proprio a causa della corta "coperta delle coperture". L'eventuale rinvio dell'aumento Iva di 3 mesi (al 1° ottobre) costerebbe 1 miliardo mentre con uno slittamento di sei mesi (al 1° gennaio 2014) si salirebbe a 2 miliardi. In ogni caso su base annua l'intervento strutturale per bloccare in via permanente il ritocco dell'Iva vale 4 miliardi. Altri 4, sempre su base annua, ne servirebbero per l'abolizione dell'Imu sulla prima abitazione. Ma si potrebbe scendere a 1,5-2 miliardi in caso di intervento selettivo, ovvero privilegiando le fasce più basse. Occorrerebbe poi aggiungere il miliardo necessario per bloccare la Tares, che però potrebbe essere riassorbito dalla riforma dell'Imu.
Ai 9 miliardi in via strutturale da reperire per affrontare i capitoli Iva, Imu e Tares si aggiungono gli altri 2 miliardi dell'aumento dei ticket sanitari in calendario il 1° gennaio 2014.