Sanità locale del Dott. Mario Tagnin

Apr. 30 2013

Non mi stupisce più di tanto il rapporto Osserva Salute sulla Sanità in Provincia di Bolzano. Da anni l'assessorato ha fatto una scelta ben precisa: 

l'immagine, favorita da strutture e apparecchiature moderne soprattutto in  

 periferia, deve essere di una sanità di ottimo livello, i conti devono quadrare  (bisogna sempre rimanere in apparenza i primi della classe).

La sostanza però è un altra: da anni non si investe sui cervelli. Parlo del personale: medico, infermieristico, ausiliario.
La politica aziendale nei vari reparti e servizi è più o meno la stessa: primari stritolati ed esecutori della volontà della politica, secondo cui un medico vale l'altro e un'infermiera vale l'altra. Obiettivo: fornire prestazioni, non fare straordinari e consumare
tutte le ferie arretrate.
Pare a volte che la mediocrità sia preferita alla professionalità e alla competenza, probabilmente perché del personale mediocre è più facilmente gestibile. Ecco allora l'assurdità del controllo dei minuti di timbratura, la burocrazia per eventuali "sforamenti"..., le ore lavorate, ma cancellate dal primario se non preventivamente autorizzate..., il controllo maniacale che tutte le esenzioni siano poste in maniera corretta sulle impegnative (ma chi si prende la briga di controllare se tutte le esenzioni per reddito sono effettivamente lecite...?)
L'Azienda unica ha mantenuto in piedi tutto l'apparato burocratico, i piccoli ospedali sono intoccabili (andrebbero ridimensionati sicuramente), molti primari si sono dimenticati di essere dei professionisti sanitari e si accontentano di fare i burocrati (ben pasciuti), favorendo tra i collaboratori gli "Yes men". Il tutto ben puntellato da un tabù: la proporzionale e la dichiarazione etnica! ...e il Direttore Generale si meraviglia!

E' solo uno spunto, ma bisogna parlarne!