Legge toponomastica

Nov. 16 2012

Dal quotidiano Alto Adige del 16 novembre 2012

 

BOLZANO. Il viaggio a Roma per discutere delle ricadute sul territorio (negative per il gruppo italiano) della legge di riordino della toponomastica è stato l’occasione per il centrodestra di ricompattarsi e pensare all’idea di un listone unico territoriale, meglio ancora se sganciato dai partiti nazionali. Alessandro Urzì, Donato Seppi e Maurizio Vezzali hanno incontrato al Viminale il sottosegretario all’Interno, il professor Saverio Ruperto. «Il colloquio - spiega Urzì - è rimasto su un piano tecnico e giuridico e non c’è stato spazio per la parte emozionale della questione». I tre consiglieri hanno espresso al sottosegretario la convinzione dell’illegittimità costituzionale della norma: innanzitutto per il concetto

di bilinguità della toponomastica, che la legge provinciale non può limitare. Ma è stato ribadito anche il carattere perlomeno provinciale della toponomastica, il che contrasterebbe con il coinvolgimento dei Consigli comprensoriali. E questo sulla base di un principio di uso locale della denominazione che secondo i tre scardinerebbe il valore della toponomastica come patrimonio di tutta la provincia appunto. Un viaggio proficuo, che arriva poco dopo l’incontro, sempre a Roma, con il ministro per gli Affari regionali Piero Gnudi.

L’ipotesi listone. Questa ritrovata unione di intenti, almeno su alcuni dei temi che stanno a cuore alla comunità di lingua italiana, ha fatto balenare l’idea di unire le forze in vista delle prossime elezioni provinciali. Il progetto è ancora in fase embrionale ma i tre diretti interessati, seppur con sfumature e toni diversi, non sono contrari. «L’ideale - commenta Maurizio Vezzali del Pdl - sarebbe riuscire a dare vita ad una lista civica federata del centrodestra. Mi piacerebbe che fosse territoriale e sganciata da Roma. Il Pdl, come molti altri partiti, sta vivendo un momento di grande difficoltà. Ci sono temi, come l’immigrazione ad esempio, sui quali non siamo in perfetta sintonia ma sono di gran lunga di più gli argomenti sui quali siamo in perfetta sintonia. É doveroso quantomeno ragionarci cercando di andare al di là dei veti incrociati e dei personalismi».

Per Alessandro Urzì di Fli «sarebbe importante riuscire ad andare oltre le bandiere perchè la gente del centrodestra ci chiede la capacità di fare squadra. Sarebbe responsabile riuscire a superare divisioni inutili e pretestuose». Donato Seppi di Unitalia è forse il più prudente. «Abbiamo fatto diverse battaglie assieme e ne faremo probabilmente altre. Se ci dovessero essere le condizioni per dare soddisfazione ai nostri elettori non escludo che ciò posso avvenire. Un’unica nota: non posso stare con chi sta con Fini».

Fuori dal coro. Fuori dal coro Mauro Minniti del Pdl: « Con quello che mi hanno fatto Seppi, Urzì e Vezzali negli ultimi anni non posso certo pensare al listone unico. La mia famiglia, politicamente parlando, è il Pdl di Alfano e Gasparri».