L'impugnazione: coro di consensi

Nov. 17 2012

Dal quotidiano Alto Adige

BOLZANO. L’impugnazione del governo rispecchia in parte la memoria spedita a Roma da Maurizio Vezzali (Pdl-Berlusconi) a nome anche di Donato Seppi (Unitalia) e Alessandro Urzì (Fli) dopo l’incontro con il sottosegretario agli interni Saverio Ruperto. I tre consiglieri sono entusiasti: «L'impugnativa costituisce un passaggio di straordinario valore istituzionale e politico, teso a circoscrivere l'autonomia legislativa della Provincia  in materia di toponomastica, nella cornice  del principio assoluto ed inderogabile del

bilinguismo sancito dallo Statuto. Se il Pd voleva farci intendere di avere raggiunto un punto di equilibrio scendendo a compromessi al ribasso con la Svp, il governo ha smentito  questa interpretazione». Secondo il capogruppo della Svp Elmar Pichler Rolle «le obiezioni del governo vanno attentamente valutate per decidere, se tenere conto di questi punti, oppure se costituirci in giudizio davanti alla Corte Costituzionale. Dobbiamo avere pazienza per trovare una buona soluzione».

Soddisfatti Mauro Minniti e il deputato Giorgio Holzmann (Pdl), che ricorda di avere racclto alla Camera 50 firme contro la legge. Minniti: «L’impugnazione è un atto di giustizia richiesto da tanti». Secondo i Verdi Ricardo Dello Sbarba e Hans Heiss bisogna fermare tutto: «Una sentenza della Corte Costituzionale potrebbe  chiudere ogni spazio di sensato compromesso. La Provincia modifichi al più presto la legge, recuperando il metodo della Commissione Fitto-Durnwalder, che aveva trovato una soluzione ispirata a un generoso bi-trilinguismo, pur superando le dizioni più obsolete». Guido Margheri (Sel):«Impugnata una legge  che non regge da nessun punto di vista  e  rimette in discussione i risultati positivi della commissione paritetica Stato-Provincia sulla segnaletica di montagna».