Capre candidate, bufera sulla Biancofiore; Vezzali: solidarietà ai prossimi in lista

Mag. 27 2013

Dal Quotidiano Alto Adige

Lunedì, 27 maggio 2013

La deputata esalta il Pdl: Cosi forti che basta il simbolo.

 Dopo i gay «settari» e i tedeschi «barbari», è la volta delle capre candidate. Si allunga l’elenco delle gaffe dei vertici del Pdl, con ping pong tra

il commissario regionale Michaela Biancofiore e il coordinatore provinciale Alessandro Bertoldi. Questa volta tocca alla sottosegretaria. Nella conferenza stampa di sabato per la presentazione del nuovo organigramma regionale Michaela Biancofiore ha esaltato la forza del Pdl rilanciato da Berlusconi: «È così forte che potresti candidare anche una capra». Facebook sembra inventato apposta per scivoloni di questo tipo. I soliti avversari ed ex alleati come Maurizio Vezzali si sono scatenati. «Non avevamo dubbi», infierisce l’ex deputato Giorgio Holzmann, passato dal Pdl a Fratelli d’Italia. Si diverte anche Vezzali: «Come non essere d'accordo. I simboli dei partiti nazionali, unitamente al famoso Porcellum - che ormai potremmo anche definire Caprarum - permettono di eleggere chiunque. Costoro poi tengono in piedi i governi, che come tutti sanno, sono necessariamente composti dai loro simili. Che dire, non si può non apprezzare l'autocritica». E ancora, sempre Vezzali: «Mi spiace per tutti coloro che credono di partecipare alle competizioni elettorali con la propria faccia, e scoprono che saranno solo degli anonimi ovini. A loro va tutta la mia solidarietà». Seguono commenti su commenti. Gelida la replica dell’interessata sulle critiche di ex alleati: «Se la gente li avesse votati per la loro faccia sarebbero ancora fermi all’anonimato dei loro rispettivi 26, 116 o zero voti, mentre qualcun altro ha messo la faccia per loro. Ho ancora negli occhi l’immagine di questi migratori genuflessi nella mia stanza per averli fatti eleggere nei vari livelli istituzionali». C’è poi il fronte trentino. A proposito delle elezioni provinciali a Trento, Biancofiore si è dichiarata preoccupata di eventuali brogli: «Nei capoluoghi la polizia è a guardia del voto, mentre nei paesi sono le guardie forestali. Ne ho massima stima, ma sono dipendenti provinciali. Non trascuro l’idea di una vigilanza privata notturna». I dissidenti del Pdl trentino garantiscono «solidarietà ai forestali», mentre l’ex presidente Dellai ironizza: «Ci ha beccati. Ha scoperto il segreto delle nostre vittorie negli ultimi vent’anni»