con lesioni della mucosa dell’intestino tenue con conseguente atrofia dei villi intestinali.
L’unica terapia “salva vita” per il celiaco è quella di seguire una dieta priva di glutine soprattutto per prevenire lo sviluppo di altre complicanze, tra le più frequenti: tiroiditi, diabete mellito I, etc.,
Una tra le richieste che avevamo posto alla Provincia con il ns. disegno di legge riguardava proprio il fatto di promuovere corsi di formazione ed informazione per tutti quegli esercenti che avessero intenzione di somministrare alimenti destinati al consumo del celiaco, con rilascio di apposito attestato all’esercente ed eventuale marchio da esporre nei locali dell'esercente, garantendo maggiore tranquillità al celiaco che avrebbe potuto così contare su una sorta di certificazione da parte dell'ente pubblico sulla reale conoscenza dell'esercente circa le modalità di somministrazione degli alimenti.
Invito pertanto tutti quegli esercenti/ristoratori/pizzaioli e quant’altri, di approfondire l’argomento delicatissimo, evitando in caso contrario di esporre cartelli di richiamo “senza glutine” in quanto, nella malaugurata ipotesi che qualche celiaco soffra in conseguenza della loro scarsa conoscenza della materia, “rischiano di andare incontro ad una denuncia per lesioni personali”, se non peggio.